daBanchi—aPré
Prè, come altre zone del centro storico genovese, prima da fuori e poi da dentro le mura, è stato un crocevia nevralgico per il servizio fornito ai viaggiatori, in entrata alla città o al porto. In epoca medievale gli ordini monastici favorirono l'urbanizzazione della zona e con i loro ospitali, diedero alloggio e assistenza ai viaggiatori che transitavano per il porto di Genova diretti in Terra santa, in Africa e in Oriente.
La rivoluzione urbanistica delle grandi strade nuove e più facilmente percorribili, Via Balbi da un lato e Via Gramsci dall’altro, fecero perdere al sestiere il suo ruolo di passaggio delle persone in viaggio, trasformandolo nel dopoguerra, anche grazie alla sua conformazione urbanistica di “caruggio” strettissimo, in un crocevia di scambio di merci illecite o di contrabbando che lo resero popolare e a suo modo turistico in tutto il panorama nazionale.
Il boom economico degli anni ‘60, l’industrializzazione della città e il fenomeno edilizio postmoderno, intensificheranno lo spostamento degli abitanti verso nuovi quartieri nati in città, lasciandone i segni ancora oggi visibili nello svuotamento degli appartamenti e dei negozi con conseguente abbassamento del valore immobiliare e reinsediamento di nuove comunità provenienti dai grandi flussi migratori globali.
L’offerta commerciale attuale è contrapposta e pittoresca, si è sviluppata in parte sui bisogni di queste nuove comunità: generi alimentari, prodotti tipici dei paesi di origine, pietanze, oggetti di uso quotidiano appartenenti alle abitudini personali e servizi di supporto, ed in parte diventando rivendita per beni a bassissimo costo provenienti dalla grande distribuzione asiatica, sbarcata e facilmente spostata dai container del porto ai magazzini del centro. In contrapposizione ci sono le botteghe storiche o le nuove botteghe di proposta di prodotti e antiche tradizioni genovesi.
Lo scopo è univoco per tutti: intercettare i flussi della nuova vocazione turistica della città, sia essa fatta di persone arrivate tramite lo sbarco fugace di una nave da crociera o fatta di persone che decidono di dedicare qualche giorno alla visita del centro storico più grande d’Europa e patrimonio Unesco dell’umanità.
Le criticità del quartiere sono evidenti ed innegabili, “tradizione” della zona ma costantemente rinnovate nei suoi attori principali, tra smerci, contrabbando, spaccio e prostituzione.
Ed in questo l’immigrazione, sia essa italiana o straniera a seconda dei periodi, ha sempre tristemente contribuito al suo successo.